Cos’è un Podcast e cosa significa: guida alla narrazione audio on demand

Scritto il 24/10/2025
da Valentina Ferraro

Cosa sono i podcast? Su questo punto c’è (ancora) un po’ di confusione. Molte persone scambiano il podcast per un contenuto radiofonico o – peggio ancora – per un enorme pubblicità divisa in episodi. Qual è il vero significato di podcast?

Se cerchiamo un senso profondo, se vogliamo capire cosa sono i podcast, perché si fanno e cosa rappresentano, allora dobbiamo andare più a fondo. Dobbiamo trovare, nella natura dell’essere umano, il profondo bisogno di raccontare storie: il podcast è una forma creativa di oralità, basata sul suono, quindi sull’udito, e capace di un’empatia totalmente differente rispetto agli altri formati.

Il podcast è un contenuto intimo che crea relazione e complicità, restituisce il senso di rapporto 1:1 e soddisfa il bisogno degli individui di nutrirsi di storie.

Cosa s’intende per “podcast”?

Tecnicamente, un podcast è un prodotto audio, di natura seriale, nato e concepito per il parlato e distribuito tramite feed RSS. Questo permette l’ascolto su diverse piattaforme attraverso il download. Infatti mentre lo streaming richiede una connessione attiva, il file audio del podcast è scaricabile. Puoi salvarlo sul tuo dispositivo e ascoltarlo offline.

Questo non è solo un vantaggio di comodità; è un cambio di paradigma nella relazione. Significa poter portare quella voce con sé in auto, in palestra, durante una passeggiata. L’ascolto diventa un atto intimo e personale, che rafforza quel rapporto 1:1 che solo la voce sa creare, libero da interruzioni e dalla necessità di essere connessi.

L’Etimologia di “Podcast”: La crasi tra iPod e Broadcast

Sebbene, come artigiani della voce, ci concentriamo più sul senso che sull’origine delle parole, la curiosità sulla terminologia è legittima e chiarisce il contesto tecnologico. La parola “podcast” è una crasi, un’unione di due termini: “iPod” (il rivoluzionario lettore musicale di Apple che ha reso popolare l’audio portatile) e “broadcast” (che significa “trasmissione”, tipico del mondo radiofonico).

Il termine descriveva quindi, in origine, una “trasmissione pensata per l’iPod”, un contenuto da portare con sé.

Podcast vs. Audiolibro e Radio: facciamo chiarezza sulle differenze

La confusione è comune, specialmente per chi crea contenuti. Mettiamo dei punti fermi:

  • Podcast vs. Radio: La radio è (generalmente) una trasmissione in diretta, legata a un palinsesto. Il podcast è on-demand: lo ascolti quando vuoi, dove vuoi.
  • Podcast vs. Audiolibro: L’audiolibro è la lettura di un testo preesistente (un libro). Il podcast è (generalmente) un contenuto nativo audio, scritto e pensato appositamente per quel formato, spesso seriale e con una cadenza di pubblicazione regolare.
  • Podcast vs. YouTube Audio: Molti video su YouTube vengono ascoltati “passivamente” solo per l’audio. Tuttavia, il podcast è un formato audio-puro distribuito tramite RSS, pensato per piattaforme specifiche (podcatcher) e per un ascolto focalizzato, non come sottofondo di un contenuto video.

Cos’è un podcast: da dove nasce?

Il podcast nasce in America e si espande a livello mondiale, sviluppandosi in maniera più definita in Italia intorno al 2008. Ha vissuto un vero e proprio boom nel nostro paese intorno al 2020.

Oggi ci sono ottimi esempi di podcast nel mercato italiano perché i podcaster indipendenti hanno creato un terreno fertile su cui editori e case di produzione hanno potuto sfruttare il momento d’oro dell’audio, contribuendo all’espansione del formato.

Al momento chiunque fa podcast: dai creator indipendenti alle major, passando per agenzie di comunicazione e consulenti di marketing. Capire cosa sono i podcast, quindi, diventa ancora più complicato quando tutti fanno podcast ma in pochi sanno davvero cos’è un podcast e come si fa.

Lo dicevamo all’inizio: il podcast è una narrazione audio, non una pubblicità a episodi e non un contenuto che può sopravvivere solo in nome del testimonial che lo porta avanti. Servono contenuti, serve sostanza.

Il Podcast in Italia: storia recente, numeri e tendenze di mercato

Il “boom” italiano del 2020 non è stato un caso. È stato il risultato di una maturazione del mercato e di un cambiamento nelle abitudini di ascolto, accelerate dalla pandemia. Oggi, l’Italia vanta un ecosistema ricco:

  • Creator e Professionisti: Il mercato si è professionalizzato. Non ci sono solo appassionati (i podcaster indipendenti degli inizi), ma veri e propri Voice Content Creator, autori, sound designer e producer che vivono di questo.
  • Tendenze: Se all’inizio dominavano il free talk e le interviste, oggi c’è una forte crescita del podcast narrativo e del branded podcast (contenuti di marca che non vendono direttamente, ma raccontano storie e valori).
  • Il Mercato: L’ascolto non è più di nicchia. I dati mostrano un pubblico in costante crescita, che cerca approfondimento, compagnia e un’alternativa all’invadenza degli schermi. È un pubblico che cerca connessione, e la voce è lo strumento principe per crearla.

Che tipi di podcast ci sono

Troviamo diversi tipi di podcast sul mercato, alcuni di tipologia verticale, quindi monotematici con episodi autoconclusivi, e altri di tipo orizzontale, quindi con un flusso narrativo sviluppato nel corso degli episodi.

Questi due filoni possono essere esposti in diversi format, analoghi ad ulteriori prodotti editoriali:

  • interviste, dove una o più voci sono organizzate in modalità domanda-risposta;
  • podcast narrativo, dove il focus è il racconto di una storia, che può essere narrata in diversi modalità o intrecci a seconda delle scelte autoriali;
  • podcast fiction, in cui la narrazione è costruita in una modalità immersiva che strizza l’occhio a il radiodramma e alle serie tv;
  • free talk, nei quali una o più voci discutono senza copione di un dato argomento.

Esiste poi un format borderline in cui si propongono contenuti già disponibili in altro formato, adattati al podcast; lo consideriamo un format borderline perché in questo caso diventa molto più difficile creare un contenuto davvero efficace, se non riadattato a dovere.

Dove ascoltare i podcast: i podcatcher

Ok, chiarito cosa sono i podcast e cosa significa podcast, passiamo a una domanda essenziale: dove si distribuiscono e ascoltano i podcast?

I podcatcher, o aggregatori, sono piattaforme basate su diffusione RSS che distribuiscono i podcast su differenti piattaforme come Spotify, Apple Podcast, etc…

Quando vogliamo creare un podcast dobbiamo tener conto della piattaforma di distribuzione da usare per caricarlo, sia per conoscerne i requisiti di caricamento, sia per avere un chiaro prospetto di diffusione del podcast.

Aggregatori come Spreaker o Anchor, offrono ulteriori servizi come player da integrare sul proprio sito e diverse possibilità di monetizzazione dei contenuti.

Vuoi fare un podcast? Ecco cosa Mettiamoci la Voce può fare per te

Se il tuo desiderio è fare un podcast, nella nostra guida su come creare un podcast vedrai tutto ciò che serve sul piano tecnico.

Noi di Mettiamoci la Voce amiamo i podcast. Ci occupiamo di:

  • produzione diretta,
  • consulenza di produzione,
  • formazione e tutoring individuali.

Lavoriamo sul piano pratico/tecnico e sul piano creativo/ideativo, aiutandoti a sviluppare il tuo podcast partendo da un’idea e arrivando diritto in cuffia.

Il nostro CEO, Sandro, è docente di podcasting presso UniGe e cura formazioni sulla comunicazione in audio dal 2016; io (Valentina) sono formatrice in propedeutica vocale e tecnico del suono specializzato sulla voce parlata; Maria Grazia e Francesco si occupano di lettura espressiva, voce, scrittura e sceneggiatura da tantissimi anni.

Come vedi, per noi il podcast è la ciliegina sulla torta.

Per noi il podcast significa voce, e usare bene la voce in un podcast è essenziale per garantirne l’efficacia. Facciamo formazione sulla voce nel podcast e non solo: per noi “fare voce” significa fare storia, fare relazione attraverso l’audio.

Per sapere come possiamo aiutarti con il tuo podcast, scrivici come e quando vuoi.

Domande frequenti sui podcast

Cos’è un podcast?

È un contenuto audio digitale che puoi ascoltare quando e dove vuoi (on-demand). Ma più che un “programma radio”, è un’esperienza d’ascolto intima, capace di creare una connessione profonda tra chi parla e chi ascolta. È narrazione, approfondimento e compagnia, tutto attraverso il potere della voce.

Qual è la differenza tra un podcast e una trasmissione radiofonica?

La radio è legata a un palinsesto e a una trasmissione in diretta. Il podcast è libero: sei tu che scegli cosa, come e quando ascoltare. Inoltre, mentre la radio ha spesso un approccio “uno a molti”, il podcast eccelle nel creare una sensazione di rapporto 1:1, una vera e propria relazione con l’ascoltatore.

Come si ascolta un podcast?

È semplicissimo. Ti basta uno smartphone, un computer o un tablet. Puoi usare app dedicate (spesso chiamate “podcatcher”) come Spotify, Apple Podcasts, Google Podcasts e molte altre. La maggior parte dei podcast è totalmente gratuita: cerchi l’argomento che ti interessa e fai partire l’ascolto.

Quali sono i vantaggi dei podcast?

Il vantaggio più grande non è solo la comodità (ascoltare mentre fai altro). Il vero potere del podcast è la sua capacità di creare relazione e complicità. L’ascolto della voce attiva l’immaginazione in un modo unico, permettendo un livello di approfondimento e di connessione emotiva che altri media, focalizzati sul video, faticano a raggiungere.

Come faccio a creare un podcast?

Creare un podcast richiede, alla base, un microfono, un computer e un software di registrazione. Ma questa è solo la tecnica. La vera sfida è il contenuto: avere qualcosa da dire e saperlo dire bene. Se vuoi usare il podcast per comunicare il tuo brand o la tua professionalità, non si tratta solo di “registrare”, ma di progettare un’esperienza audio. Per questo, è saggio affidarsi a professionisti che curino la voce, la scrittura e la qualità del suono.

I podcast sono il futuro dei media?

I podcast non sostituiranno la radio o la TV, ma ne sono già un’evoluzione fondamentale. Rappresentano il ritorno a un’oralità profonda, un bisogno umano fondamentale di raccontare e ascoltare storie. Sono unici, personali e capaci di creare comunità. Per questo, possiamo dire con certezza che sono qui per restare.