Fare meno errori leggendo audiolibri

Scritto il 06/04/2025
da la_musifavolista

Quanto durano le riprese di un audiolibro?

In media il rapporto è 3:1, cioè in un turno di 3 ore ci portiamo a casa circa 1 ora di registrato pulito. Questo rapporto non è universale e può diminuire o aumentare a seconda di diversi fattori.

Ne ho individuati 3, come fattori più comuni

  • il testo problematico

  • il tono di energia della voce

l’esperienza del narratore

Ti lascio anche l’episodio da ascoltare qui ;)

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Il testo problematico

Con testo problematico, intendo principalmente quei testi che avrebbero bisogno di una ripassata tra editing e correzione di bozze, che quindi arrivano al leggio con diverse imprecisioni, storture grammaticali, errori veri e propri, che rendono la lettura molto meno fluida. Essere costantemente frenati da punteggiatura messa a caso, parole o espressioni che dobbiamo correggere (e qui apriamo una parentesi: se il testo al leggio ci arriva con gli errori, il narratore legge con gli errori perché non è il suo mettere mani al testo, lei/lui è retribuito per leggere e basta) o frasi letteralmente incomprensibili, di quelle che vanno rilette più e più volte per decifrarne il senso…beh va da sé che quel rapporto rischia di aumentare drasticamente.

Situazione analoga può accadere con stili che mettono in difficoltà la voce al leggio per abitudini o attitudini personali: ad esempio, se si è abituati a leggere prose semplici o moderne, e si incappa in stili complessi e aulici, servirà un po’ di tempo per ambientarsi in quel tipo di ritmo. Non è difficile, ad esempio, che ciò accada con le traduzioni datate inizio/metà del 1900, o autori/testi classici, che portino con sé lo stile dell’epoca. Non è scontato portarli in voce se siamo abituati a leggere solo autori moderni o…viceversa, può benissimo accadere il contrario, cioè di faticare a vestire uno stile più semplice.

Soluzioni: prepara il testo (non smetterò mai di dirlo) che salva metà de lavoro e ti dà quella padronanza su ciò che avviene necessaria affinché tu capisca/conosca il testo e riesca a passarlo con egual chiarezza all’ascoltatore; accessoriamente, amplia i tuoi orizzonti di lettura -in generale- familiarizzando con stili altro rispetto ai tuoi preferiti.

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Il tono di energia della voce

Registrare un audiolibro richiede grande concentrazione e discreto impiego di risorse: far voce bene per tante ore è un dispendio energetico notevole, che mette alla prova l’equilibrio dell’asse corpo-mente-voce.

A partire da malesseri fisici assortiti fino a digestioni lente, il corpo influenza il far voce in maniera importante, tanto quanto la mente poco lucida o persa in altri pensieri.
Il tono di energia della voce può essere basso per una circostanza occasionale di alterazione dell’equilibrio come un raffreddore, un’indigestione, non aver dormito bene la notte, l’assunzione di un tal farmaco, eccetera…oppure essere sistemico a causa di un uso improprio o poco consapevole del proprio strumento. Non scaldare la voce, fumare, non saper gestire la propria energia al leggio (non è raro che si faccia enorme fatica a stare fermi a leggere per tante ore di fila) e tutta una serie di abitudini più o meno distanti dal curare la propria professionalità vocale.

Questo “dettaglio” riesce a portare quel rapporto anche a 6,5:1 (storia di vita vera) e ti assicuro che è talmente massacrante (oltre ad essere la massima espressione del lavoro sottopagato) che a farne le spese è sempre e solo il prodotto finale.

Soluzione: scalda e raffredda la voce e/o prendi lezioni da un vocal coach (reale, per l’amor del cielo) per poterlo fare, esercita fiato e voce anche quando non hai riprese programmate, cura l’alimentazione sopratutto quando hai calendari da rispettare, segui buone prassi di igiene vocale, cerca un tuo modo di trovare e vivere una forma di centratura, che ti aiuti a gestire stress, frustrazione, stanchezza e difficoltà: se sbrocchi al leggio perché non sostieni il lavoro, è un grande problema, principalmente per te.

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L’esperienza del narratore

Parlare di esperienza non significa mettere su una bilancia le persone e dire chi è più bravo e chi meno; parliamo semplicemente di chi ha passato/passa più tempo al leggio e che ci si ritrova molto meno di frequente. Questo fa una bella differenza in termini di esperienza pratica.

Conosco narratori che passano ogni giorno ore al leggio (da 2 a 8), che hanno macinato e macinano un’esperienza incredibile e che, probabilmente, hanno letto così tanti tipi di testi e allenato così tanto la propria capacità di lettura da portare quel famoso rapporto iniziale a 1,5:1 per l’ovvio motivo che sono abituati al leggio.
È quantomeno ovvio che qualsiasi altra figura, seppur tecnicamente preparata, si metta al leggio per la prima volta, ci metterà un po’ a prendere confidenza con questa professione, che è del tutto a sé stante.

Ovviamente parlo di persone consapevoli del fatto che essere voce narrante sia davvero una professione a sé stante. Se mi si mette al leggio nome-a-caso pensando che sia tutto un buona la prima, fottesega dell’articolazione, fottesega della comprensiblità per l’ascoltatore, fottesega del ritmo, fottesega di tutto perché ‘so-bravo-io, beh allora…non stiamo facendo un audiolibro. Allora il rapporto può anche essere 1:1 ma la qualità sarà discutibile (i soldi investiti per la produzione…pluff, buttati via) e il prodotto che ne uscirà non avrà rispettato quel delicato processo editoriale di cui l’audiolibro fa parte.

Soluzione: allenare la lettura ad alta voce non è un obbligo, ma è quella componente abitudinaria che ci porta a conoscere ed espandere sempre più i nostri limiti al leggio. So che è complesso ritagliare del tempo per farlo, se resta un impegno non retribuito in una vita artistica già di per sé impegnata, ma bastano davvero pochi minuti al giorno per impostare una diversa modalità d’agio sul testo.

In ultimo aggiungo un dettaglio che riguarda principalmente i narratori indie: l’ambiente di ripresa idoneo fa la differenza. Se non hai modo di avere un home-studio come si deve, ti consiglio vivamente di cercare uno studio (alle brutte una sala prove) dove poter portare la tua attrezzatura per registrare in serenità. Dover interrompere la ripresa ogni volta che il vicino alza la tapparella, quando fuori suonano un clacson, quando il cane abbaia, quando la zia parla a 110dB nell’altra stanza che manco una motosega, e via dicendo, ci porta costantemente fuori dal testo, fuori dal flusso narrativo, crea frustrazione e, nel complesso, ci fa aumentare quel rapporto quanto non vorremmo e -in questo caso- non dipende da noi.

Buone prassi per fare meno errori

Alune le abbiamo già argomentate, ma ci torniamo su per concludere la lista di consigli per fare meno errori.

Prepara il testo
Lo so, lo so, mi ripeto. Ma non posso farci nulla, è davvero la chiave di volta per molte riprese, sebbene molte voci non lo facciano e alcune volte è difficile farlo (ad esempio se ti danno un audiolibro dall’oggi al domani)

Evita le distrazioni in ripresa
Non tenere con te il telefono (anche se in aereo) specie se in bella vista sul leggio o vicino a esso, perché è fonte -a prescindere- di distrazione e attivazione. Esattamente come nelle conversazioni e a tavola…

Conosci la tua energia vocale
Scalda la voce e il corpo, mangia e bevi adeguatamente; se usi integratori o idratanti particolari, usali con la giusta moderazione e ricorda di raffreddare la voce e distendere il corpo alla fine del turno

Trova il tuo ritmo
Conosci il tuo modo di stare al leggio e, nel limite del possibile, cerca di rispettarlo sia in autogestione sia quando organizzi i turni in studio.

Ricorda che non puntiamo ad arrivare necessariamente ad un rapporto 1:1 nella ripresa, bensì a trovare la nostra armonia professionale, quella condizione di equilibrio che ci porta a realizzare audiolibri efficaci, per i quali sia gli editori che gli studi hanno piacere a lavorare con noi, e gli ascoltatori si affezionano a noi quanto al testo e a chi l’ha scritto.


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Mi occupo di editoria audio

Produco audiolibri per case editrici.
Sono narratrice, vocal coach tutor per narratory, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, consulente di produzione per l’editoria audio. Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.

Sono endorser per Flare Audio e uso i loro Calmer® per convivere con l’alta sensibilità uditiva -probabilmente misofonia- e questo link è con affiliazione perciò, se fai acquisti da qui, mi offri un caffè ;)

Mi ascolti la domenica (ma non tutte!) nel podcast Narratrice Nomade, legato a questa newsletter.

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Cosa devi sapere di me

  • vado matta per il cavolfiore stufato al curry

  • ho ricominciato a leggere a 27 anni, dopo un intervento chirurgico agli occhi

  • ho adottato uno stormo di passerotti, che cibo in balcone

  • questa lista cambia ogni volta

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