Tra le cose di me che non sai, c’è il fatto che giro con un microfono in borsa ogni volta che ho abbastanza spazio e registro i paesaggi sonori.
L’ho fatto la prima volta nel 2016 quando ancora abitavo vicino Bergamo, con l’idea di riprendere il rumore dei passi tra le foglie secche per usarlo come sottofondo in una lettura e, da allora, non ho mai smesso.
I paesaggi sonori mi affascinano, specie da quando faccio meditazione e ho dato un nome alla mia alta sensibilità uditiva; così, ogni volta che sono in un posto nuovo, mi gusto qualche minuto con gli occhi chiusi per conoscere i suoni del posto.
È un qualcosa di mistico per me, quasi stessi facendo conoscenza con gli spiriti (sonori) di quel luogo, ed una forma di contemplazione nella quale, letteralmente, perdo il senso del tempo. Mi succede anche quando ascolto alcune melodie al pianoforte, o certe musiche-balsamo per orecchie e mente.
Fatto sta che, con questa mia forse stravagante abitudine, colleziono diverse cartoline sonore e, quando mi capita di riascoltarle, se non ho segnato il posto in cui ho fatto la ripresa, cerco di immergermi nei suoni e ricordare dove fossi. Così facendo, spalanco le porte anche a molta immaginazione, perché la verità è che non riesco a ricollegare tutti quei suoni al giusto ambiente, ma il solo ascoltarli, fa affiorare immagini, profumi, colori, luoghi e persino storie.
Così mi sono chiesta: possiamo costruire narrazioni a partire dai suoni?
Come funziona questo processo? In che misura facciamo lavorare la memoria e l’immaginazione? E quanto queste storie si muovono al di fuori di quel paesaggio sonoro? I suoni di un luogo preciso ci fanno viaggiare in un momento preciso o possono dare il La ad una vera e propria narrazione?
Ovviamente non ho queste risposte, ma mi piace l’idea di condividerti le domande.
Cos’è il paesaggio sonoro?
Il paesaggio sonoro (“soundscape” in inglese) è l'insieme dei suoni che caratterizzano un ambiente, sia naturali che artificiali. Questo concetto, sollevato e studiato dal compositore canadese R. Murray Schafer, che ha anche coniato il termine soundscape, è stato/è oggetto di numerose ricerche e approfondimenti per comprenderne l’influenza sul benessere psico-fisico della persona, l’impatto nella memoria e nell’identità culturale nonché le variabili da considerare nella progettazione urbana e architettonica.
Insomma, è quella cosa in cui viviamo immersi o che attraversiamo senza darci peso ma che, sotto-sotto, ha un valore incredibile nella vita quotidiana e nello sviluppo della società. Non mi dilungo, primo perché sto ancora informandomi, ma torneremo sull’argomento perché il paesaggio sonoro è una delle componenti che tocchiamo nell’Igiene Sonora.
Ma dimmi di te…
Che rapporto hai tu con i suoni dell’ambiente che ti circonda?
Ci sono suoni di posti che ami particolarmente? Quali sono?
Ci scambiamo playlist?
Nel gruppo/canale Telegram faccio spesso domande, e mi piace l’idea di condividere tutto in un posto che ha tempi meno isterici dei feed social.
Ho condiviso lì il video/soundscape più sopra, chiedendo quali posti e quali narrazioni ne derivassero e ho ricevuto alcuni commenti deliziosi: chi si è trovato in riva al mare, chi al caldo, chi al freddo, chi in vacanza e chi…in un capannone di lamiera 😂.
Se ti va di unirti per chiacchierare al di là degli scroll sugli smartphone, ci trovi a questo link e puoi scegliere se rimanere solo nel canale, e leggere gli aggiornamenti, o unirti al gruppo e contribuire alle discussioni.
Con questo stesso spirito, condividerò anche playlist particolarmente balsamiche, e comincio da qui, con questa new entry nei miei preferiti di Spotify.
Leggiamo ad alta voce?
Sì, facciamolo e deliziamoci con alcune prose musicali deliziose.
In ordine Caraval, di Stephanie Garber (musicale come le mele croccanti), Una serie di sfortunati eventi di Lemony Snicket (un ritmo tutto senape) , Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi (delizioso come le crépes al formaggio) e Le Intermittenze della morte, di José Saramago (per intenditori amanti della tequila sale&limone).
Vuoi lavorare con me?
Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Mi occupo di editoria audio
Produco audiolibri per case editrici.
Sono consulente di produzione per l’editoria audio, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, formatrice di propedeutica vocale, narratrice e tutor per narratory. Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.
Sono endorser per Flare Audio e uso i loro Calmer® per convivere con l’alta sensibilità uditiva -probabilmente misofonia- e questo link è con affiliazione perciò, se fai acquisti da qui, mi offri un caffè ;)
Mi ascolti la domenica (ma non tutte!) nel podcats Narratrice Nomade, legato a questa newlsetter.
Per rispondermi in maniera più diretta c’è il mio canale/gruppo su Telegram.
Cosa devi sapere di me
ho avuto circa 8 gatti
vado matta per il cioccolato fondente 90/100%
il mio manga preferito era Ranma 1/2 🩷
questa lista cambia ogni volta