Gesti batonici nella lettura espressiva: a cosa servono?

Scritto il 21/02/2024
da Valentina Ferraro

Quanto ci muoviamo al leggio? Tanto, ed è normale: si tratta dei gesti batonici, un tipo di gestualità illustrativa.

I gesti batonici sono indispensabili nella lettura, ma non solo: sono letteralmente inevitabili.

Scopriamo cosa sono i gesti batonici, a cosa servono e come sono di aiuto al lettore a voce alta, sia nel reading che nell’audiolibro.

Gesti batonici: ma cosa sono?

La gestualità del lettore ad alta voce è uno strumento al servizio dell’espressività, e può essere istintiva quanto ricercata.

Quando parliamo di gestualità collegata alla verbalizzazione, parliamo di gesti illustratori, ossia gesti realizzati simultaneamente alla produzione verbale per illustrare, approfondire, enfatizzare o sottolineare il contenuto della comunicazione.
Nello specifico parliamo di gesti mimetici, che esplicano la relazione tra gesto e significato (mimare il bere una tazzina di caffè), gesti deittici, che indicano una collocazione nello spazio e nel tempo (come il gesto di “tanto tempo fa” e i gesti batonici, ossia quelli legati alla ritmicità della prosodia e che mettono in rilievo parole o intenzioni in maniera quasi del tutto involontaria.

I gesti batonici sono quindi tutti quei gesti che compiamo senza volerlo quando siamo, ad esempio, al leggio e devono il loro nome dal francese baton (bastone), ossia la bacchetta che il direttore d’orchestra usa per accompagnare l’esecuzione musicale.

Non sono gesti batonici i segregati vocali e tutti quei tic nervosi o verbali che, ad esempio, sentiamo spesso nei podcast, in molte interviste o nelle letture improvvisate.

Music Conductor Man Conducting Orchestra Vector. Conductor Leader With Stick Baton And Stand With Notes Book Directing Symphony Musicians. Character Gesturing Flat Cartoon Illustration

I gesti batonici nella lettura espressiva.

L’utilizzo dei gesti batonici nella lettura espressiva è molto più naturale di quanto pensiamo.

Nel momento in cui “entriamo” nel testo e gli diamo voce, in automatico il corpo accompagna la narrazione e la costruzione delle immagini che ne derivano, un po’ come accade che, in automatico, leggere fiabe ai bambini ci porta a caratterizzare le voci per restituire i personaggi.

Il gesto batonico è un gesto espressivo, oseremmo dire involontario quanto il diaframma nella respirazione, ed è un prezioso alleato per l’espressività vocale.

Qualcuno parla dell’uso dei gesti batonici di utilizzo volontario e ricercato a fini interpretativi; sicuramente in ambito teatrale, dove la recitazione non è lettura (quanto la lettura ad alta voce non è recitazione) i gesti batonici sono parte dell’interpretazione che diamo al personaggio e, probabilmente, molto più ricercati di quanto non lo siano quelli che facciamo al leggio.

Se leggiamo a voce alta, indipendentemente dal fatto che si voglia fare un reading o che si debba registrare un audiolibro, i gesti batonici saranno di grande supporto al disegno della storia e al coinvolgimento del pubblico, poiché rafforzano intenzioni e significato del testo letto.

I benefici dei gesti batonici

Parliamo di benefici dei gesti batonici se parliamo di lettura efficace, se consideriamo l’impianto della comunicazione che insegna le differenze tra comunicazione verbale, para-verbale e non-verbale nella lettura espressiva e, soprattutto, se parliamo di espressività/libertà pneumo-fono-articolatoria.

La gestualità istintiva, infatti, è una componente espressiva di incredibile potenza sia nel canto che nella lettura a voce alta; quando diamo voce ad un testo, i gesti batonici spontanei sono indice di coinvolgimento, di sicurezza e di connessione con quanto stiamo leggendo.

Ecco che i benefici dei gesti batonici diventano principalmente di carattere individuale per il lettore che si cala nella narrazione sentendosi a suo agio e sincronizzando il gesto corpo-voce-respiro, ma anche di carattere collettivo, poiché -sia che si veda o meno- i gesti batonici sono funzionali alla resa del testo e coinvolgono anche l’ascoltatore.

I gesti batonici nel public speaking

In alcune scuole o tecniche di public speaking, i gesti batonici vengono suggeriti durante presentazioni o performance, nonché insegnati come strumenti al servizio dell’oratore per fissare concetti ed esaltare passaggi di un discorso.

I gesti batonici nel public speaking sono incredibilmente utili, tuttavia serve una buona preparazione per usarli in maniera naturale ed efficace poiché, lo ricordiamo, parlare in pubblico richiede, prima di ogni altra cosa, un buon allineamento interiore.

Per capire l’importanza dei gesti batonici in questo ambito, basta guardare con attenzione gli interventi di public speaking nei Ted Talks, dove grandi professionisti si esibiscono sul palco portando in scena speech di indubbia efficacia, mettendoci voce, corpo e…gesti batonici.

Gesti batonici e musicalità del parlato

Come il nostro buona Francesco Nardi ci insegna, la musicalità del parlato ha un ruolo importantissimo nella lettura espressiva, e i gesti batonici sono precisamente orientati alla conduzione della voce nella piena espressione del testo.

I gesti batonici sono, a tutti gli effetti, il modo in cui scandiamo e accompagniamo parole-ritmo con il corpo, e diamo suono alle immagini mentali del testo.

In qualche modo, nei gesti batonici, vive una danza espressiva che balliamo ogni qual volta ci mettiamo al leggio e, come tale, fanno parte della componente artistica individuale del lettore.