Audiolibri: speciale dilogia The Stolen Heir

Scritto il 14/09/2025
da la_musifavolista

L'Erede Rapito e Il Trono del Prigioniero: le sfide di registrazione

Ho avuto la fortuna di poter leggere altri testi di Holly Black, tra cui la dilogia “The Stolen Heir”, che segue la trilogia “Folk of the Air”.

Realizzarne gli audiolibri è stata una sfida per più motivi e, come al solito, mi piace l’idea di condividere le complessità del backstage dell’audiolibro, per chiacchierarne con chi, come me, le vive e con chi ne sia incuriositə.

Come sempre parlo dal punto di vista delle mia esperienza personale e professionale: nella lettura espressiva non ci sono verità assolute o regole infallibili, ciò che emerge in questo lavoro è sempre la sensibilità individuale al leggio.

Partiamo dalla fine?

La dilogia segue una trilogia ben definita e fa focus su due personaggi già noti al pubblico di Holly Black: Wren e Oak.

Bene, ho deciso che avrei dovuto leggere l’intera saga prima di andare al leggio, per conoscere meglio lo spirito dei personaggi e, soprattutto, la mole infinita di personaggi qui secondari.

Holly ha la capacità di disegnare molto bene i personaggi, e sebbene con poche battute si riesca a intendere la natura del loro carattere, è pur vero che in una trilogia succede di tutto perciò preferivo sentirmi a mio agio nel portare in voce personaggi molto amati di libri precedenti a questo.

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Per chi non lo sapesse: della trilogia non c’è ancora l’audiolibro, altrimenti l’avrei ascoltato per adeguarmi quanto possibile alle coloriture già esistenti.

Per quanto le caratterizzazioni siano minime (ho una sola voce e limitate possibilità di gestire timbriche differenti: non posso fare realmente 50 voci diverse) per me era importante che le sfumature di Jude, Cardan e tutti gli altri personaggi molto ben definiti, uscissero con coerenza.
I personaggi tornano/torneranno negli altri libri quindi mi era necessario conoscerli meglio, a prescindere dal fatto che sia io o meno a completare la narrazione della trilogia.

La preparazione di questo testo, quindi, è stata molto più complessa degli altri, perché ho dovuto leggere tutta la saga prima di andare al leggio.

Su questo punto una specifica: non è obbligatorio leggere prima il testo, ma io scelgo di farlo per sapere come gestire le intenzioni, la narrazione nel complesso e le eventuali caratterizzazioni dei personaggi.

Tutti i personaggi di questa saga sono accomunati dal dolore, ma ciascuno di loro ha reagito a quel dolore in maniera diversa, sviluppando caratteri ben definiti:
Avevo a cuore che, anche da poche frasi, arrivassero la glacialità di Cardan [apparente glacialità], l’orgoglio di Jude, la complessità di Madoc, lo spessore del Fantasma, della Blatta, Oriana e tutti i personaggi che qui compaiono e basta, mentre nella trilogia ci svelano le proprie storie.

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Tra freddo, vento e gelo

All’interno della stessa dilogia c’era una sotto-difficoltà: il pov cambia dal primo al secondo libro.

Nel primo testo, L’Erede Rapito, leggiamo/ascoltiamo in prima persona dal punto di vista di Wren.

È una narrazione in prima persona piena di dolore, di rabbia, di impotenza e di paura;
una prosodia scura e dolorosa, con qualche sprazzo di felicità qua e là e atmosfere fiabesche in perfetto controbilanciamento.

Restituire il sentire di Wren senza appesantire il tono della voce narrante è stato difficile, personalmente ha richiesto una centratura costante e alcune pause durante la registrazione.

Inizialmente Wren ha i colori della paura, della solitudine e della tristezza; è impotente e rassegnata ad una vita di fuga e nascondigli. I suoi colori evolvono verso il finale, tirando fuori una rabbia primordiale nel super plot twist degli ultimi capitoli.
E tutto questo volevo uscisse anche dalla voce narrante che, appunto, è la sua.

Nel secondo libro, Il Trono del Prigioniero, il narratore è esterno e il punto di vista è incentrato su Oak.
Le atmosfere, se possibile, sono ancora più cupe del primo libro ma vengono bilanciate dalla personalità ottimista e luminosa di Oak (che pure, ha entrambi piedi pucciati nei guai in questo libro!).

La voce narrante non poteva essere scura e coinvolta come nell’altro libro, però non poteva discostarsene troppo perché è una dilogia, dunque le narrazioni sono collegate.
Ho cercato un punto di equilibrio, se l’ho trovato dovrai dirmelo tu che ascolti perché è difficile riuscire a “sentirsi con l’orecchio esterno”.

Ci sono riuscita?
Ho restituito le atmosfere e i colori dei personaggi?

Se anche tu leggi, come avresti queste sfide?

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Camaleontica Holly

Mentre scrivo questa newsletter esce su Audible “Libro della Notte”, la mia terza avventura nei testi della Black dopo Magisterium ed Elfhame, e ho in agenda un’altra lettura a breve.

Lo stile dell’autrice non perde mai freschezza, i background dei personaggi sono sempre spessi e complessi, eppure ogni saga ha peculiarità proprie.

Se in Magisterium era tutto molto visivo e ritmato, con tagli da sit-com, in Elfhame troviamo una fiaba nerissima fatta di velluti e sensazioni.
Ne “Libro della Notte” mi sono ritrovata catapultata in un sacco di azione, con un retrogusto industrial che non mi aspettavo.

Personalmente mi reputo molto fortunata ad aver potuto dare voce a tutti questi aspetti dell’autrice, e ho cercato di adattare la lettura ai suoi cambi di stile, sentendo sulle spalle la grande responsabilità di abbracciare un pubblico affezionato (quello di Holly) e al contempo feroce (quello del fantasy in generale, di cui faccio parte anche io).

Di nuovo, non sta a me dire se ci sia riuscita o meno, quindi aspetto un tuo feedback o, perché no, una recensioni su Audible 🩷


V come Valentina

Mi occupo di editoria audio e produco audiolibri per case editrici.
Sono narratrice indipendente, vocal coach tutor per narratory, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, consulente di produzione per l’editoria audio.
Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa e insegno in Mettiamoci la Voce Academy.

Sono endorser per Flare Audio e uso i loro Calmer® per convivere con l’alta sensibilità uditiva -probabilmente misofonia- e questo link è con affiliazione perciò, se fai acquisti da qui, mi offri un caffè ☕️

Ho un canale Youtube +5.5k in cui legg(ev)o ad alta voce, mi ascolti nel podcast Narratrice Nomade, legato a questa newsletter; ascolti le mia Letture Viandanti ogni giorno su Radio MLV.

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