Questo mese è stato delirante, e ho indossato le cuffie così tante ore per lavoro che i miei ascolti “di piacere” sono stati ridotti all’osso.
Ti parlo oggi dei miei pochi ascolti e di una produzione, non per farne recensione effettiva, bensì per ragionare con te sulle variabili di impatto della voce narrante nel campo dell’autore legge il proprio audiolibro.
Prepara il caffè che partiamo ☕️
I fidanzati dell’inverno
Di Christelle Dabos, letto da Liliana Bottone.
Non so te, ma io non amo buttarmi a capofitto su qualcosa quando tutto il mondo sta in fissa con quel libro/film/trend, quindi arrivo tardi su questo testo.
Liliana legge in maniera incantevole;
dalla gestione della voce alle intenzioni, il ritmo, la dizione, le pause naturali…una coccola per le orecchie.
Se la ascolti bene, riesci a capire come e quanto lei stia “vedendo” ciò che legge, e questo è un elemento di magia nella lettura che in pochi casi traspare così tanto.
Le caratterizzazioni, a mio avviso, sono efficaci, pulite, coerenti, più colorate di quanto potremmo aspettarci ma -proprio per questo- perfettamente calzanti sulla voce e sul testo. Meravigliosa.
La sua voce sa di torta di mele appena sfornata, soffice e tiepida; ha sfumature color borgogna/bordeaux con qualche leggera satinatura, come nei tessuti pregiati che scintillano alla luce; al tatto è sabbia del deserto al tramonto(sei mai stata in Egitto a toccare la sabbia?), impalpabile e liquida nelle mani.
In un universo composto da ventuno arche vive Ofelia, una ragazza timida, goffa e un po' miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi.
Questo significa trasferirsi dalla sua arca "Anima" a una molto più fredda e inospitale chiamata "Polo", abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei?
Fidanzati dell'inverno è il primo capitolo di una saga ricca e appassionante che sta conquistando migliaia di ascoltatori giovani e adulti.
L’ultimo omicidio alla fine del mondo
Di Stuart Turton, letto da Antonella Civale.
Antonella ha questa lettura ammaliante che è tutta sua.
Legge lentamente, con una musicalità assolutamente individuale che ritroviamo anche in altre sue letture e che rappresenta una sorta di porto sicuro per le orecchie affezionate.
Ineccepibili dizione, ortoepia e variazioni sul testo (da voce narrante a personaggi), nello specifico la sua lettura lascia a chi ascolta uno spazio di immaginazione in più; le caratterizzazioni dei personaggi sono lievi a livello sonoro, ma gestisce bene i tempi e gli scambi sono sempre inequivocabili.
Difficile vedere “cosa vede lei” con precisione, ma incredibilmente facile formarci “nostre” immagini mentali, cosa che per qualche persona è ancora più importante.
Gusti personali 🙏
La sua voce sa di crema dulce de leche, spessa e viscosa sul palato ma dolce e corposa nel gusto; ha venature di arancione caldo e rossastro come la buccia del mango maturo, e al tatto è una frangia di cotone indiano, di quelle coi fili spessi che ti viene voglia di intrecciarli.
Il mondo è stato distrutto da una fitta nebbia che ha invaso il pianeta. Resta solo l’isola e sull’isola ogni cosa è idilliaca: la natura è rigogliosa, l’aria pulita e centoventidue persone vivono in perfetta armonia, sorvegliate da tre scienziati che sono stati in grado di proteggere quel luogo paradisiaco dalle insidie esterne. Fino al giorno in cui, con orrore degli isolani, Niema, la scienziata più anziana, viene trovata brutalmente uccisa. Oltre ad aver lasciato l’intera isola sotto shock, l’omicidio ha innescato un abbassamento del sistema di sicurezza intorno all’isola, l’unica cosa che teneva a bada la nebbia.
La Palestra dei desideri
Di Barbara Fiorio, letto da Barbara Fiorio.
Di questo audiolibro vorrei uno speciale del podcast, quindi ci torneremo in maniera approfondita.
Barbara scrive come parla (o forse parla come scrive?) ed è evidente che è una di quelle scrittrici unicorno che rileggono ad alta voce.
Sai che ho sempre molta paura quando l’autore legge il proprio testo ma, in questo caso più che in altri, non si sarebbe potuto procedere diversamente.
Ascolta il modo in cui fa prendere vita ai personaggi, alle scene, al flusso di pensieri della protagonista e alla stessa voce narrante (che non è affatto super partes).
Il taglio ironico della scrittura ha caratteristiche estremamente individuali e, se questo testo fosse stato letto da una qualsiasi voce narrante, avrebbe necessitato di una discreta preparazione o -addirittura- della presenza dell’autrice in sala ripresa con noi.
L’ironia ha una musicalità peculiare, è strettamente legata al carattere/vissuto/intelligenza della persona, e dunque risulta complesso restituire un testo ironico in maniera efficace, specie se scritto con una cifra così personale.
Non mi credi?
Prova a leggere ad alta voce Tra Uomini in Barca, che ha giusto una velatura di ironia, e capirai quanto è complesso restituire i ritmi, le inflessioni e la melodia ironica affinché questa sia efficace alle orecchie dell’altra persona.
In poche parole: se la lettura endofasica di un testo ironico può farci anche piegare dalle risate, la lettura ad alta voce rischia di svuotare quell’efficacia se non riportata a dovere.
Non mi dilungo nelle impressioni sinestesiche né sui tecnicismi della lettura perché, come sai, non lo faccio con le mie stesse produzioni né con voci amiche, ma ti lascio questo ascolto come riflessione più ampia su quanto, a volte, chi scrive sia realmente l’unica persona a poter portare fuori in agilità il cantato del testo.
Alice è fatta di storie. Si nutre di storie. Le storie sono le sue insegnanti migliori. Finché vive di storie va tutto bene. Il problema è la vita fuori dai libri, ogni giorno più complicata: la prof di lettere l'ha presa di mira, i genitori separati le affidano troppo spesso la sorellina Zoe, il suo migliore amico non capisce che per lei non è solo un amico, e il ragazzo più popolare della classe un po' la corteggia e un po' no, mandandola in confusione. Ma questo è niente in confronto a quello che la attende quando incontra il Genio (sì, proprio quello della lampada), che si è intrufolato nel suo liceo travestito da psicologo scolastico per affidarle un compito. Di là, nel mondo delle storie che Alice tanto ama, gli Avveratori di desideri sono in difficoltà, perché di qua, nel nostro mondo, le persone non riescono più a esprimere desideri d'oro (quelli veri, del cuore) e si accontentano di desideri di latta (conformisti e materiali). Starà a lei aiutare gli Avveratori a creare una Palestra dei desideri, un luogo dove le persone re-imparano un po' alla volta a sognare. Perché il potere delle storie ci allena a pensare in grande e a tirare fuori la parte più bella e sconosciuta di noi. E per Alice è tempo di scoprire che anche la vita fuori dai libri può essere una grande avventura.
Mi occupo di editoria audio
Produco audiolibri per case editrici.
Sono narratrice, vocal coach tutor per narratory, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, consulente di produzione per l’editoria audio. Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.
Sono endorser per Flare Audio e uso i loro Calmer® per convivere con l’alta sensibilità uditiva -probabilmente misofonia- e questo link è con affiliazione perciò, se fai acquisti da qui, mi offri un caffè ☕️
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adoro le tisane della Yogi
gioco a Wild Rift nei momenti di pausa
compro i libri -troppo spesso- per le copertine e i titoli
questa lista cambia ogni volta