Ho questa strana sensazione che il 2024 non sia ancora finito e Natale debba ancora arrivare…succede anche a te di rimanere indietro nel tempo?
Sarà che sto lavorando non-stop da dicembre (no, raga, non sono ricca, devo semplicemente pagare il mutuo e le bollette dello studio 😂) ma mi son letteralmente persa gennaio e ora fatico a credere che la primavera stia già arrivando.
Il mese passato ho letteralmente ascoltato migliaia di voci (ti ricordi che siamo stati giuria per #sentichilegge?), gestito 3+1 riprese contemporanee in studio, ed è già buona cosa che sia sopravvissuta fin qui 😜
Però, però, però, ho trovato un po’ di tempo da dedicare ad un ascolto attento di qualche titolo per le recensioni del mese, ed ecco qui quel che ne è derivato…
Premessa ricorrente
Da brava persona auditiva e con discreta sensibilità sonora, nonché misofonia, le mie recensioni sono sull’uso della voce, sulla narrazione e sull’efficacia della lettura; non parlo di trame, storie e potrei fare esempi qua e là ma, nella maggior parte dei casi, non rischi spoiler.
Le riflessioni sono sempre relative alla sola lettura al leggio, non alla voce in quanto tale, e sono legate alla mia figura professionale di regista e produttrice di audiolibri nonché alla mia personale sensibilità artistica. Mai, in nessun caso e nemmeno per sbaglio sussistono termini di paragoni con altre voci narranti e qualora qualcuna/o si dovesse sentire offesa/o da ciò che scrivo , la/lo a contattarmi per un caffè insieme e un confronto.
Scrivo per promuovere una sana cultura dell’ascolto e legittimare le professioni editoriali legate all’audiolibro; ciò che dico non è mai una critica aperta alla professionalità del narratore o dei tecnici audio, quanto più una condivisione di punti di forza o di debolezza del prodotto specifico, nella speranza che questo ci faccia crescere tutti insieme.
Ascolto i titoli da dispositivo mobile e con cuffie di media qualità, per avere un’impressione quanto più neutrale; non sono pagata da nessuno per queste recensioni, cerco di essere imparziale anche quando recensisco titoli di lettori o editori che conosco o con cui collaboro e, per trasparenza, non inserisco nelle recensioni titoli a cui ho preso parte alla produzione in qualsiasi ruolo.
Se anche tu soffri di misofonia, ti lascio l’episodio del mio podcast in cui ne parlo e un link affiliato con Flare Audio che fa degli auricolare salva-orecchio (e cervello) per chi, come me, al primo rumore storto sente salire l’omicidio nel cuore.
P.S. Se la mail dovesse essere troppo lunga, ti darà in automatico un link per leggerla su Substack ;)
Once upon a broken heart (la saga)
Di Stephanie Garber, letto da Chiara Leoncini.
Ok, parliamone…anzi, riparliamone!
Chiara Leoncini è -a mio avviso- una delle lettrici più brave che abbia sentito sulle piattaforme. Te ne ho già parlato per ben due volte, ma dopo aver terminato l’intera saga, ci tengo a ribadire che la sua gestione della voce sul testo è stra-o-rdi-na-ria.
La narrazione ha una sua melodia che non torna mai sui dialoghi, i dialoghi sono caratterizzati in maniera intelligente e interpretati in maniera mooolto corposa (cosa che, su questi tre testi, veste alla perfezione).
Articolazione top, dizione top*, espressività top…insomma, se sei una voce narrante non puoi non ascoltarla almeno una volta e capire perché la amo così tanto 😍
Fangirlismo a parte, ha una grandissima sensibilità sul testo, ed è proprio quel tipo di sensibilità che io spingo a cercare di sviluppare ai nostri corsisty, perché è precisamente quel tipo di personalità vocale/sensibilità artistica che le voci AI non potranno MAI avere. MAI.
Parlando molto chiaramente, le voci AI ormai sono arrivate tra noi e faranno sempre più gola per le produzioni a basso costo, ma la qualità di lettura sarà sempre e solo media e basata su standard generativi che daranno sì un minimo di colore o alcune sonorità umane alla voce, ma che non avranno mai il quid che serve alla voce narrante: la sensibilità sulla storia e sulle sue atmosfere, la capacità di restituirla in una danza prosodica che incanti il lettore.
Per quanto concerne il nostro settore, le voci AI sono chiaramente un problema ma -sempre a mio avviso- rappresentano anche uno stimolo a migliorare la nostra qualità come narratory, proprio per stimolare un’attenzione in più sulle componenti relazionali della voce, sul potere della sensibilità individuale nel campo artistico e sulla preziosità del lavoro artigianale, propria della voce.
Quindi il mio invito è: prendiamo la palla al balzo, nutriamo l’orecchio e accresciamo le nostre capacità vocali per poterci aspettare, a tutti gli effetti, che nell’editoria audio ci siano #solovocivere.
Approfittiamo quindi di narrazioni così belle per farci incantare e ricordarci qual è il vero (super) potere della voce che accompagna le storie 🖤
Tornando a Chiara, la sua voce ha il profumo delle bancarelle al luna park, in quel misto di frittelle, zucchero filato e pop corn, con i colori madreperlati della conchiglie in riva al mare la mattina presto; al tatto è fresca e fragrante, come la polpa delle anguria quando è matura al punto giusto.
Plus di questi audiolibri: la storia è davvero leggera e non è decisamente il mio genere ma…porca miseria, ho passato nottate con le orecchie incollate al dispositivo, rapita, le avventure di Evangeline e di questo benedetto Principe di Cuori, principalmente per la fenomenale lettura del testo! 😱
[*sì, sì, sì, lo so che a livello di ortoepia ogni tanto ci scappa un errore, ma quello scappa sempre a tutti in tutti i libri*]
Evangeline Volpe ha sempre creduto nell’amore e nel lieto fine… Fino al giorno in cui scopre che quello che credeva essere il ragazzo della sua vita sta per sposare un’altra. Nel disperato tentativo di impedire le nozze, Evangeline stringe un patto con il Fatidico Principe di Cuori, affascinante quanto malvagio. In cambio del suo aiuto, il Fato chiede a Evangeline tre baci, che dovrà dare quando e a chi deciderà lui. Ma già al primo dei tre baci promessi, Evangeline impara a sue spese che mettersi in affari con un immortale può rivelarsi un gioco molto pericoloso, e che ciò che il Principe di Cuori vuole da lei è più di quanto si è fatto promettere. I piani che ha fatto per Evangeline potrebbero portare al più straordinario dei lieto fine o alla più spettacolare delle tragedie…
Miele
Di Ian McEwan, letto da Olivia Manescalchi.
Questo titolo mi è stato suggerito da Lucia Caponetto, collaboratrice e amica (non immagini nemmeno che tipo di legami si creano grazie alle riprese di un audiolibro!) e devo dire che è stata una piacevolissima scoperta!
La voce di Olivia ha quelle sfumature roche che tanto piacciono e ne scuriscono leggermente i colori, caratteristica solitamente molto apprezzata nelle voci femminili. La sua lettura è mooolto efficace: buon ritmo, articolazione e dizione impeccabili; ottimale gestione dei fiati e dei respiri -da quel che arriva dopo la post- e quella qualità interpretativa che la fa danzare sul testo, in profonda amalgama con la narrazione.
A volte si fanno giravolte vocali pop su testi che vorrebbero più moderazione o, viceversa, si appiattisce sonoramente una prosa che vorrebbe scatenarsi nel rock ‘n roll. Lei, a mio avviso, ci regala un punto di equilibrio che si pone nel mezzo e dal quale possiamo prendere spunto per letture più cantautoriali.
Magari qualche volta ti racconto la mia associazione tra stili di lettura e generi musicali?
La sua voce mi arriva con il profumo dei cantucci, quelli che faceva mia nonna, perfettamente friabili sotto i denti, con quella texture a metà tra un biscotto e la crosta del pane casereccio. I colori sono caldi come le foglie di autunno ma, da qualche parte, scorgo sfumature di viola, quel viola profondo e freddo delle viole del pensiero che tanto mette in risalto l’arancio caldo.
Per Serena Frome, giovane, bionda e bellissima, l'avventura sta tutta nei romanzi che divora uno dopo l'altro. Ma quando l'agenzia d'intelligence britannica MI5 la ingaggia come spia al servizio della guerra fredda, per lei il rischio e la passione si trasferiscono dalla carta alla vita. "Miele" è il nome in codice dell¿operazione cui deve prendere parte, Tom Haley quello del romanziere che ha il compito di adescare. Dovrà avvicinarlo, coprirlo di quattrini e segretamente assoldarlo alla causa dell'Occidente. Dovrà batterlo sul suo stesso terreno, quello della finzione. Ma chi fra i due sarà piú bravo a mentire? Con un ritmo incalzante e una naturale capacità di creare strutture perfette, McEwan gioca con il genere, lo supera e scrive un romanzo che non è solo una spy story ricca di colpi di scena, ma anche una intensa e appassionata storia d'amore.
Rosso Istanbul
Di Ferzan Ozpetek, letto da Ludovica Modugno.
In un paio di scambi con qualcuna/o di voi, ho sentito qualche appunto sul ritmo di lettura di questo libro che è oggettivamente morbido, ma al di là del gusto personale, l’ho trovata una lettura estremamente efficace proprio in virtù di un ritmo particolarmente avvolgente, a favore di immaginazione e con un forte messaggio di fondo: fermati e ascolta.
Perché così come il ritmo di scrittura ha un suo senso pratico di esistere, così ce l’ha la lettura ad alta voce, e ciascun titolo suona il proprio.
Ludovica ci fa immergere nella storia con calma e presenza, quasi fossimo alle terme per disintossicarci dei ritmi frenetici della vita quotidiana, e così possiamo vivere questa narrazione, come una tazza fumante di tisana balsamica.
A dirla tutta, credo che i silenzi e le pause in post-produzione avrebbero dovuto rispettare di più le pause naturali della sua lettura, per non inficiare il suo ritmo e le immagini che ne derivano.
La sua voce è glassa di zucchero di pasticceria, come quella al limone che si trova sui bignè, con quelle stesse dimensioni dolci/acide; al tatto è ancora quella glassa, con quel tipo di velluto liquido che ti profuma il polpastrello quando la tocchi per mangiare il pasticcino. Ha il colore di quei fiori chiari che non ostentano il bianco perfetto ma lo riscaldano con sottotoni oro e rosa, come alcune calle o le magnolie.
Tutto comincia una sera, quando un regista turco che vive a Roma decide di prendere un aereo per Istanbul, dov'è nato e cresciuto. L'improvviso ritorno a casa accende a uno a uno i ricordi: della madre, donna bellissima e malinconica; del padre, misteriosamente scomparso e altrettanto misteriosamente ricomparso dieci anni dopo; della nonna, raffinata "principessa ottomana"; delle "zie", amiche della madre, assetate di vita e di passioni; della fedele domestica Diamante. Del primo aquilone, del primo film, dei primi baci rubati. Del profumo di tigli e delle estati languide, che non finiscono mai, sul Mar di Marmara. E, ovviamente, del primo amore, proibito, struggente e perduto.
Ma Istanbul sa cogliere ancora una volta il protagonista di sorpresa. E lo trattiene, anche se lui vorrebbe ripartire. Perché se il passato, talvolta, ritorna, il presente ha spesso il dono di afferrarci: basta un incontro, una telefonata, un graffito su un muro. I passi del regista si incrociano con quelli di una donna. Sono partiti insieme da Roma, sullo stesso aereo, seduti vicini. Non si conoscono. Non ancora. Lei è in viaggio di lavoro e di piacere, in compagnia del marito e di una coppia di giovani colleghi. Ma a Istanbul accadrà qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Tra caffè e hamam, amori irrisolti e tradimenti svelati, nostalgia e voluttà, i destini del regista e della donna inesorabilmente si sfiorano e, alla fine, convergono.
Questo libro è una dichiarazione d'amore a una città, Istanbul.
Tra gli ascolti del mese…
Per pura coccola sonora, tempo libero e consigli assortiti.
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Lavoriamo bene insieme se ci scegliamo consapevolmente.
Mi occupo di editoria audio
Produco audiolibri per case editrici.
Sono consulente di produzione per l’editoria audio, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, formatrice di propedeutica vocale, narratrice e tutor per narratory. Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.
Sono endorser per Flare Audio e uso i loro Calmer® per convivere con la misofonia,
questo link è con affiliazione e se fai acquisti da qui, mi offri un caffè ;)
Mi ascolti la domenica (ma non tutte!) nel podcats Narratrice Nomade, legato a questa newlsetter.
Per rispondermi in maniera più diretta c’è il mio canale/gruppo su Telegram.
Cosa devi sapere di me
non amo lo zucchero e le cose dolci
faccio molta fatica a parlare delle cose fatte da me
il mio armadio è quasi tutto nero
questa lista cambia ogni volta