ParlIAmone.

Scritto il 18/05/2025
da la_musifavolista

NewsTeller ricca di speranza per narratori di audiolibri.

Non è un podcast, ma questa newsletter la puoi ascoltare ;)

L’elefante nella stanza ha fatto una scoreggia, e non ci è stato più possibile ignorarlo.

Pochi giorni prima del Salone, infatti, sono arrivate le sciagurate notizie sul prossimo uso massivo di voci AI native di Audible per il mercato italiano. Panico, ansia, rancore e fiumi di bile, vedo nero qualche ora e poi mi calmo: aspetta, parliamone.

Prima di tutto senza Audible non farei questo lavoro e tu non leggeresti questa newsletter, quindi mi sentieri un’ingrata se ora gridassi al sacrilegio [ti ricordo che Storytel lo sta facendo da almeno un anno] e ce la prendessimo con le piattaforme.

Sono contenta della situazione?
Ovviamente no.

Sono spaventata dalla situazione?
Un tantinello perché è diventato il mio lavoro principale da due anni ed è il mio sogno: l’idea che sfumi come le scritte sul bagnasciuga non è che mi faccia proprio dormire serena.

E allora perché parlo di speranza?
Perché le AI sono uno strumento, e dietro gli strumenti ci sono le persone.

immagine non AI, con regolare licenza Freepik

È quantomeno ovvio e prevedibile che ci sarà una parte dell’editoria che cercherà di risparmiare (perché parliamoci chiaro: si parla solo ed esclusivamente di soldi) e si affiderà alle AI.
Prima di gridare al lupo, però, vediamo quanto sarà alta quella percentuale e se arriverà dal mercato italiano o da quello straniero.

Ma le voci AI non avranno MAI la sensibilità sul testo che abbiamo noi narratori.
Dal mio personale punto di vista, l’audiolibro è un prodotto di relazione, non un servizio aggiuntivo sul testo, perciò vedo impossibile che tutte le produzioni saranno affidate alle voci sintetiche, né che tutti gli editori accetteranno di affidare un processo editoriale delicato come la messa in voce ad un sintetizzatore che manca totalmente di quel tipo di poetica sul testo, necessaria alla trasposizione in suono.

Eh ma ci sono voci AI fatte molto bene.
Sì, certo, anzi alcune leggono meglio di certi narratori (!!!), però come possiamo pensare che una voce artificiale, che legge senza il cuore di un lettore, possa leggere in maniera altrettanto efficace come fanno Pannofino o la Leonicini?
Non possono e non potranno mai, non con quella sensibilità sul testo, non con quel carattere unico che ha ogni voce.

Questo significa che dobbiamo metterci ancora più cuore.

Lo dico da sempre: per leggere audiolibri non basta fare un corso di lettura espressiva; a volte non basta nemmeno aver già letto audiolibri (!!!).

Servono sensibilità, amore per la lettura, impegno nella relazione, consapevolezza vocale, rispetto per il testo, e mettere la storia sempre al primo posto.

Serve un cambio prospettiva: serve incarnare lo spirito del cantastorie.

Perché non sussiste il rischio che una AI ci darà le emozioni della voce di Giorgia, le performance di Anna Marchesini, le velature di Georgia O’Keeffe, l’eleganza di Ornella Vanoni o l’ironia di Geppi Gucciari.
E se stia pensando che ho nominato mostri sacri inarrivabili, mi permetto di dissentire: sai quante Giorgia-Marchesini-O’Keeffe-Vanoni-Gucciari sono lì fuori, solo che non le conosciamo?

E magari sono una romantica che tra 1 anno dovrà cambiare lavoro, ma io credo che quando ci diamo alle storie e coltiviamo nel cuore -e nell’ugola- quell’arte narrante che è solo ed esclusivamente umana, allora non esiste macchina che possa sostituirci.

Quindi cosa facciamo?

Io butto giù due righe, hai voglia di contribuire nei commenti?

  • continuiamo a leggere, a migliorare, a studiare.

  • usiamo noi per primi le AI solo come strumenti, non come sostituti (vedi copy, vedi immagini, vedi tutte quelle volte che cediamo all’ennesimo trend social a base AI).

  • chiediamo a gran voce che i contenuti AI vengano sempre indicati, per poter scegliere di evitarli oppure no, a prescindere dalla piattaforma d’uso.

  • ricordiamoci che siamo noi, con le nostre scelte, a determinare come sarà il futuro

  • restiamo umani, per favore

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Mi occupo di editoria audio

Produco audiolibri per case editrici.
Sono narratrice, vocal coach tutor per narratory, regista e tecnico di post-produzione di audiolibri, consulente di produzione per l’editoria audio. Ho ideato e conduco i Circle Reading® Laboratori di Voce e Lettura Creativa, e sono specializzata nella lettura per ragazzə.

Sono endorser per Flare Audio e uso i loro Calmer® per convivere con l’alta sensibilità uditiva -probabilmente misofonia- e questo link è con affiliazione perciò, se fai acquisti da qui, mi offri un caffè ☕️

Mi ascolti nel podcast Narratrice Nomade, legato a questa newsletter; ascolti le mia Letture Viandanti ogni giorno su Radio MLV.

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