Per la meraviglia
Maria Grazia Tirasso
Perché leggere a voce alta? Per la meraviglia! Così dice lo scrittore Daniel Pennac
Leggiamo, sì certo, più o meno bene da quando andavamo alle elementari. Nessuno però (o poche persone illuminate) ci ha mai incentivato a farlo a voce alta. E neppure ci hanno dato le minime basi perché questa pratica diventasse piacevole all’orecchio e quindi gratificante per chi legge e per chi ascolta.
Ma quale tipo di meraviglia ci propone Pennac come fine del leggere a voce alta?
Meraviglia deriva dal latino mirabilis, ossia qualcosa che si ammira, la Treccani la definisce un Sentimento vivo e improvviso di ammirazione, di sorpresa, che si prova nel vedere, udire, conoscere cosa che sia o appaia nuova, straordinaria, strana o comunque inaspettata e può essere una meraviglia derivante da qualcosa di positivo oppure dal suo contrario.
Quindi metterci la voce potrebbe sorprenderci perché ci fa scoprire qualcosa di inaspettato - o forse solo nascosto ai nostri occhi – che è fra le righe di un testo. Potrebbe poi farci conoscere qualcosa di nuovo e inaspettato di noi stessi, per esempio a proposito delle potenzialità espressive della nostra voce, se solo leggiamo per qualcun altro e lo facciamo con il cuore.
Certo, poi c’è il lato estetico che però non è mai fine a se stesso: una buona lettura efficace poggia certamente su una serie di abilità tecniche che si possono acquisire esercitandosi. Non dirò facilmente, perché nulla è facile, ma, parimenti, nulla è difficile se si affronta con il giusto atteggiamento: con curiosità, con pazienza, con apertura di mente e cuore. Perché? Per la meraviglia, ovviamente!
Concorso Nerodonna
Sei una scrittrice di gialli?
Allora c’è una notizia per te: il premio Agatha 2025 💛
Golem Edizioni, in collaborazione con la rivista Agatha di Cristina Origone, il Comune di Bardonecchia e il festival Bardonoir è felice di presentare il Premio Agatha 2025 dedicato alla selezione di racconti gialli con ambientazione in montagna o nelle terre di confine.
Requisiti
L’opera deve essere inedita (mai pubblicata, nemmeno in rete) e non deve essere stata premiata in altri concorsi.
Lunghezza: dai 50.000 ai 100.000 caratteri (spazi inclusi).
Genere: per giallo si intendono anche thriller, noir e tutte le sfumature del genere investigativo.
Ambientazione: montagna o terre di confine.
Scadenza: 30 aprile 2025
La partecipazione è riservata esclusivamente alle donne e la vincitrice vedrà il proprio racconto pubblicato con regolare contratto editoriale nella collana digitale NeroDonna.
Il regolamento completo lo trovate sul sito di Golem Edizioni.
La premiazione avverrà a Bardonecchia al festival Bardonoir che si terrà il 22, 23 e 24 agosto.
La giuria sarà composta da Patrizia Carrozza, Francesca Piazza, Cristina Origone, Chiara Rossetti, sindaca di Bardonecchia, e Chiara Caratto, ufficio stampa Comune.
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